Riusciremo mai a far diventare realtà il nostro sogno di “curare” il Conolly e forse anche il resto del vecchio Ospedale, certo non per riattivare vecchie logiche ormai superate, ma per dare ancora un futuro […]
SAVE PAN – OPTICON & SIENA FOR – EVER
Esce in questi giorni il sostanzioso libretto che porta il titolo soprastante. Edito dal Circolo La Pergola, è stato scritto e organizzato da Costante Vasconetto, da anni impegnato nel tentativo di riportare nella giusta luce […]
Ecco la classifica finale dei luoghi del cuore!
Ieri, 25 febbraio, il FAI ha proclamato i vincitori della gara dei Luoghi del Cuore che si è svolta nel (disgraziato) 2020. Nella classifica finale non ci sono sorprese dell’ultima ora: vince la ferrovia Cuneo […]
Finita la raccolta firme
Qualche giorno fa è terminata, come annunciato, la raccolta firme per i Luoghi del Cuore (gara del 2020) e sono in grado di fornire i primi risultati ufficiosi per quanto riguarda i voti raccolti e […]
AGGIORNAMENTO DEL 5/6 DICEMBRE 2020
Siamo ormai alla stretta finale, credo che avremo il tempo solo per l’ultimo aggiornamento che pubblicherò dopo che il 15 dicembre, data finale della gara, sarà passato. A quel punto rimarremo tutti con il fiato […]
costruire con i fiori
Questo il titolo dell’ultimo libro di Costante Vasconetto che fa un’opera di recupero, attraverso la memoria, di tante (quasi tutte) di quelle attività che furono messe in campo nel corso degli anni Ottanta, Novanta e […]
aggiornamento 11 novembre 2020
A poco più di un mese dalla fine della 10° gara dei “Luoghi del Cuore” indetta dal Fai la classifica comincia ad avere una fisionomia più precisa. Intanto i luoghi che sono stati segnalati e […]
AGGIORNAMENTO 18 OTTOBRE
Ed eccoci all’ormai tradizionale appuntamento con la classifica dei Luoghi del Cuore a cui partecipa il “nostro” Conolly. Ad oggi sabato 17 (data in cui scrivo) i voti raggiunti sono 349 che ci valgono il […]
IL CONOLLY A META’ DEL GUADO
Questo sarà un post leggermente diverso da tutti i precedenti nei quali abbiamo parlato di storia della Psichiatria, di edilizia sanitaria, di alcune vicende di ricoverati e dei loro seguiti. Questa volta vogliamo fare il […]
Il quartiere Conolly tra edilizia e terapia
In questo pezzo vorrei provare a raccontare le tante vicissitudini architettoniche dell’immobile Conolly che vanno in parallelo con le modalità assistenziali che lì dentro si applicavano. Lo stimolo alla costruzione di un quartiere separato per […]
CONOLLY! CHI ERA COSTUI?
Ho già scritto un pezzo simile per la precedente campagna Fai, ma forse è opportuno ripetere alcune cose. Partendo dall’idea che se lo vogliamo salvare, sarà opportuno almeno conoscerlo meglio. Chi? Naturalmente John Conolly, lo […]
LA STORIA DI ROY ED IL CONOLLY
I manicomi hanno per tanti anni svolto una funzione di grande deposito delle imperfezioni, delle cose ormai vetuste e inservibili, di quelle strane e paurose. Insomma una enorme discarica delle scorie umane da cui la […]
DARIO VENTURINI: UNA STORIA ANCORA SCONOSCIUTA
Siamo in un anno imprecisato dei primi del Novecento, probabilmente a cavallo tra il primo ed il secondo decennio. E ci troviamo in Argentina, dove i genitori di Dario, nato laggiù nel 1907, sono emigrati […]
LA DIVA DIMENTICATA… MA NON DEL TUTTO!
Il fascino della campagna a favore del Conolly consiste, a mio parere, nell’avere un piede nel passato ed uno nel futuro. Quest’ultimo consiste nel sogno di riuscire a rendere quell’edificio un centro culturale di livello […]
Il Quartiere Conolly in gara per “I luoghi storici della salute”
Il FAI Fondo Ambiente Italiano, ormai da dieci anni organizza il censimento nazionale dei “Luoghi del Cuore”. Chi vuole può segnalare un luogo che ha significato qualcosa di importante e profondo, che magari ha bisogno […]
Secondo aggiornamento
Ad oggi i voti che il quartiere Conolly ha avuto sono 95 che gli valgono la 390a posizione in classifica. Bisogna fare di più! Con l’invito a votare con la consueta procedura on line si […]
Primo aggiornamento
Il nostro blog ha intenzione di pubblicare periodici aggiornamenti sullo stato della gara dei Luoghi del Cuore a cui stiamo partecipando come Conolly e di facilitare al massimo le operazioni di voto che, come abbiamo […]
Di nuovo in corsa!
Da ieri è cominciata la nuova gara dei Luoghi del Cuore organizzata dal FAI, gara che va tradizionalmente da maggio fino a novembre. Il nostro Conolly ha partecipato a quella del 2016, piazzandosi 33° e […]
Auguri alla speranza
Le due foto sono state scattate a pochi metri di distanza solo ieri: una bimba segue un piccione in Piazza e poco più giù in quella del Mercato si scorge l’orto de’ Pecci e la […]
La Psichiatria “gentile” di Borgna
Eugenio Borgna è, nel panorama attuale della Psichiatria italiana, una figura di rilievo e di difficile inquadramento. I suoi riferimenti teorici più cari vanno alla Psichiatria fenomenologica di Jasper e Biswanger ma poi ha saputo, […]
L’eredità della peste
Dopo un periodo silenzioso il nostro blog riprende le trasmissioni rilanciando il bellissimo pezzo che Costante Vasconetto ha pubblicato sulla “Nazione” di oggi, nel quale si parla, quanto mai appropriatamente per i tempi attuali, della […]
C’era una volta il manicomio
Oggi offriamo ai nostri amici un altro video, sempre realizzato da Costante Vasconetto. E’ particolarmente indirizzato alle giovanissime generazioni e racconta il manicomio di Siena e di come venivano accolti e tenuti i bambini. Il […]
Viaggio nel reparto dei clamorosi
Ecco un video importante, realizzato qualche anno fa da Costante Vasconetto grazie anche a collaborazioni importanti. E’ un documento fondamentale che ci fa vedere o, forse meglio, intuire dal di dentro quale era […]
Anime ritrovate
Quelle vite sono perse per sempre, nessuno le restituirà a chi l’ha smarrite. Quello che possiamo fare però è resuscitare le loro memorie perché attraverso quelle abbiano ancora una parvenza di esistenza. Forse si potrebbe dire che siamo alla ricerca di quelle anime perse per riportarle tra noi e ricongiungerle a chi magari non le ha neppure conosciute, a chi se n’era scordato, a chi ne sente in qualche modo il rimorso nostalgico.
C’era una volta il manicomio a Siena
Sabato prossimo, il 25 gennaio, alle ore 11, presso l’ex Istituto Psicopedagogico in Via Roma 75/77. Sai presentato il libro di Costante Vasconetto “Idioti ed imbecilli – bambini in manicomio a partire dal 1880. Inoltre […]
L’arte del guardare
Riceviamo da Andrea Laiolo questo piccolo gioiello, nel quale con maestria l’autore mette in collegamento epoche diverse, opere lontane tra loro e infine protagonisti differenti ma che sono tutti legati da un unico filo che consiste nel saper guardare oltre le minute apparenze. Così Laiolo riesce a dare al “nostro” Conolly origini ancora più lontane e nobili di quelle che ci siamo sempre sforzati di riconoscergli.
di Andrea Laiolo
Era appena stata collocata nella chiesa. La grande croce dipinta terminata da pochi giorni ora fronteggiava il suo autore, sospesa alla parete assegnatale come dimora. Il pittore stava in piedi e fissava lo sguardo contemplativo sulla figura di Cristo. Come lo aveva rappresentato? Degnamente: come un re immolato. La grande aureola dorata si levava come un sole glorioso dietro il capo reclinato nella morte; gli occhi chiusi dormivano in un sogno di sofferenza, e l’attesa del risveglio sorgeva dal collo incassato tra le spalle.
Ancora sul carcere
Oggi, su Repubblica, ancora sui temi del carcere.
Il carcere non è un bed & breakfast
Ricevo dall’amico Costante questa bella riflessione sulle preoccupazioni emerse in questi giorni sull’atmosfera che si respira a Ranza, il carcere di S. Gimignano. Sulla Nazione il suo pezzo è apparso già, ma in forma ridotta. Del resto che manicomi e carceri facciano parte degli stessi strumenti con cui la maggioranza di turno si occupa delle minoranze disturbanti è risaputo. A riprova metto a corredo del pezzo due foto che pur provenendo da ambienti del tutto diversi sembrano, a mio parere, raccontare quasi le stesse storie.
di Costante Vasconetto
Siamo abituati a vivere in un eterno presente, senza passato e senza futuro. Così non ci sorprende che, da un giorno all’altro, esploda il caso di San Gimignano. Magistratura, Ministri, ex Vicepresidenti del Consiglio e i Giornali tutti, scoprono una realtà che non è di ora. E’ un presente sì, ma dal cuore antico. Ogni carcere ha la sua storia, il suo percorso, la sua specifica realtà. Che va recuperata, ripresa e capita. A ben guardare il “cuore di pietra” di San Gimignano, come è stato definito da uno dei più intelligenti storici dell’arte, era in realtà un ex convento. Il San Domenico, trasformato in carcere nel 1833, e chiuso definitivamente nel 1995. Sostituito dalla “Casa di reclusione di Ranza” il carcere ha cambiato nome, si è trasferito in campagna, ma è rimasto lo stesso, di “pietra”. Progettato e costruito secondo i criteri più moderni è rimasto quello che era. Non poteva cambiare, il carcere. Non può diventare un altro, trasformarsi nella sua identità, smettere di essere se stesso. Io ho avuto l’occasione di visitarlo il San Domenico, non il Ranza, nel 1976. La Regione Toscana mi aveva incluso come psichiatra nella Commissione per la sorveglianza nelle istituzioni carcerarie della Provincia di Siena e di Grosseto. La mia relazione allora, dopo quelle visite, faceva riferimento ad alcuni elementi molto forti e coinvolgenti, trasferiti in una sensazione emotiva ed in una valutazione razionale.
Nessuno salva il Conolly!
Il nostro blog ha fatto una lunga pausa estiva. E sperava di riprendere le trasmissioni portando buone notizie su quella che è la ragione di fondo del suo esser nato: il salvataggio del Conolly. Naturalmente […]
Lo stato attuale del padiglione Conolly
Il link in fondo all’articolo permette di scoprire lo stato attuale del Conolly attraverso il servizio fotografico che ha realizzato qualche giorno fa Teddy Jefferson (e per la concessione del quale ovviamente ringraziamo), fotografo americano […]
Appuntamento il 30 maggio all’Orto de’ Pecci
Nell’anno appena trascorso l’editoria locale ha prodotto diversi libri che hanno avuto per soggetto il manicomio San Niccolò e la Psichiatria più in generale, ed anche in questo inizio del 2019 altri libri si sono succeduti. Si sono così ripetute le presentazioni di queste opere che hanno tra l’altro utilizzato “linguaggi” comunicativi diversi e vari. Dai testi di stampo universitario, ad alcuni di tipo più narrativo fino al fumetto sia pure nella versione “mista” della graphic novel. Inoltre, sono stati presentati anche filmati di lunghezza varia e piccoli spettacoli teatrali che hanno sempre avuto come soggetto la vita del vecchio manicomio e le vicende di chi, a vario titolo, ha vissuto quell’epoca. Come non ricordare poi la bella mostra che la Società di Pie Disposizioni ha organizzato nei propri locali?
Storia e storie
L’immagine in evidenza è tratta da “L’albero della vita” di Gustav Klimt.
Molti ormai hanno imparato a distinguere tra memoria e storia, laddove il primo termine fa riferimento al ricordo spesso soggettivo, impreciso, variabile e multiforme di una vicenda ed il secondo invece si riferisce ad una ricerca sistematica della verità basata su fonti scritte e documentarie, insomma su qualcosa di più oggettivo.
Gli stessi due termini quasi si confondono anche semanticamente quando li trasferiamo nel campo medico. Raccogliere la storia del paziente è una delle operazioni più importanti, come ci è stato insegnato fin dall’approccio a quel corso di studi, che permette spesso solo con l’ausilio di quella metodica di fare o ipotizzare una diagnosi. Ma si basa sui ricordi del paziente, su quello che è in grado di dire di sé stesso e dei suoi “avi e collaterali”. E quindi a dispetto del nome “storia” è più la raccolta dei ricordi del paziente, molto spesso magari fondati, oggettivi e veri, ma quasi sempre interpretati ed in qualche modo trasformati dal lavorio della “memoria”. Intendiamoci per noi psichiatri questo è davvero pane per i nostri denti ed è lì, infatti, che il racconto di una storia ed il suo ascolto attento e partecipe finisce per essere solo uno strumento diagnostico e comincia a diventare un fattore terapeutico e curativo.
Roy a Firenze
Giovanni Roy, la cui storia è tornata a vivere dalle colonne della graphic novel che porta il suo nome, sarà presentato tra qualche settimana a Firenze nella sede della Associazione di Psicoterapia Psicoanalitica (AFPP) (nella locandina sottostante i particolari).
IL MANICOMIO VISTO DA CHI CI HA LAVORATO
Senio Sensi firma per il nostro blog la recensione del bel libro di Civitelli “Visti da dentro”, una delle svariate opere che nel passato anno sono uscite a Siena sull’argomento psichiatrico. Il libro si segnala, oltre che per le storie e le testimonianze dirette, anche per i disegni, alcuni davvero bellissimi, che Civitelli, creativo multiforme, dedica all’argomento. Belle anche le foto di alcune delle opere di Paris Morgiani, anche queste ormai abbastanza note ad un vasto pubblico.
“Visti da dentro” il libro di Gino Civitelli di recente uscita per la “Effigi” è uno di quei lavori che non può lasciare indifferenti; fa meditare su come vivevano i malati di mente in manicomio, ma anche in che condizioni erano costretti a lavorare infermiere e infermieri.
I fardelli da Grande Fratello
Il nostro blog ha già sottolineato il turbamento che molti oggi provano per il fatto di essere, in vari modi, spiati e controllati. Quello che si definisce ormai “Grande Fratello” si sta impadronendo sempre di più delle nostre vite attraverso i vari mezzi tecnologici che tutti o quasi utilizziamo. Ma adesso anche la grande stampa sembra aver colto i rischi ed il disagio che in molti sentiamo. Sotto pubblichiamo alcuni ritagli della stampa nazionale degli ultimi giorni che pone il tema in posizioni editoriali sempre più evidenti.
Restyling del blog
Il nostro blog decide di darsi una nuova immagine. Cambia il format che permette di vedere su tre colonne molti più articoli (gli ultimi pubblicati), cliccando sopra il titolo si aprirà l’intero pezzo. Inoltre ci […]
Riflessi di vite negate.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo dal nostro corrispondente torinese Andrea Laiolo questa bella recensione sul libro “Voci dal silenzio” che è uscito nel gennaio dell’anno scorso, firmato da Vincenzo Coli e Maurizio Gigli . E’ stato il primo libro di una numerosa serie che nel 2018 ha inteso celebrare il bicentenario dell’istituzione senese.
Gli archivi dell’ex ospedale psichiatrico San Niccolò di Siena rappresentano un mesto tesoro di storie degne di essere conosciute, non solo per il contributo che possono fornire alla conoscenza della storia delle cure applicate ai malati di mente nell’arco di un secolo e mezzo, dal 1846 al 2000, ma anche agli studi socio-antropologici e, in misura non meno significativa, alla nostra comprensione di quel fenomeno profondamente umano che è il disturbo mentale.
Prigionieri del Grande Fratello?
Per la nostra rassegna stampa, oggi pubblichiamo la copertina di Times dello scorso fine gennaio e la traduzione dell’articolo principale di Roger Mcnamee. Tutto il numero è dedicato allo scottante tema di una privacy ormai […]
Dov’è andata a finire la pietas?
L’amico Vasconetto ha scritto sulla Nazione di ieri questo pezzo inspirato ad un triste fatto di cronaca accaduto a Poggibonsi. La storia ricorda il bel film francese di qualche tempo fa “Amour” (del 2012 con Trintignant […]
L’archetipo del folle come paradigma del desiderio di ricerca e della creazione del nuovo.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il contributo di Donatella Lessio sul folle e la sua funzione (anche) positiva, sia nell’individuo che nel gruppo. Una notazione a margine: siamo sempre stati convinti che l’etimologia, a cui la Lessio spesso ricorre, riesca qualche volta a ribaltare i significati delle parole più comuni, riportandone alla luce altri che si sono persi per strada. Da meditare…
Il Folle (Latino Follis: sacco vuoto, testa vuota) è l’aspetto della personalità deputato alla creatività, alla relazione, al gusto del sovvertimento e alla ricerca del piacere.
Il Folle viene da sempre studiato dal punto di vista sociale, comportamentale, emotivo, psicoanalitico, come elemento integrato sia del corpo-uomo che del corpo-gruppo, pur essendo da questi anche ghettizzato e isolato in quanto espressione del disordine al di là della norma condivisa. In definitiva, la funzione del Folle è quella di far vedere, estroiettato al di fuori dell’insieme univoco, ciò che diverge da quello stesso insieme, pur facendone parte.
Il vento del ’68 toccò anche il Conolly
Più che una vera recensione del bel libro che Luca Luchini ci ha regalato qualche settimana fa ( Siena fu vero ’68? – Editrice Betti) queste poche righe vogliono cogliere una spigolatura che interessa il nostro blog. […]
Nell’era della menzogna
Il libro recensito oggi non rientra propriamente nel ristretto cerchio di quelli scritti per il bicentenario del San Niccolò, ma per l’argomento trattato e la drammatica storia che racconta la redazione ha deciso di presentarlo ai propri lettori.
Per Natale mi hanno regalato un libro: L’Avversario di Emmanuel Carrère. È il racconto di una storia drammatica e vera che avviene in Francia negli anni Novanta. Parla di un uomo che stermina prima la sua famiglia costituita da moglie e due figli e poi quella di origine fatta dai suoi genitori. In un sol colpo così cancella il passato, il presente e anche il futuro, prova anche ad uccidersi ma non ci riesce e così sopravvive in una sorta di deserto emotivo affettivo che in realtà si celava dietro un fragile velo anche prima della tragedia. La sua vita infatti da ormai 15 anni si basava sulla menzogna, tutti lo conoscevano come un laureato in Medicina, divenuto a seguito di una brillante carriera un importante funzionario dell’OMS, con un alto tenore di vita, insomma una sorta di punto di riferimento per la comunità in cui viveva. Ma nulla era vero, tutto falso e tenuto in piedi da una lunghissima serie di incredibili menzogne e raggiri.
Giovanni Roy e Siena: un rapporto impossibile.
Riceviamo da Andrea Laiolo la recensione sul libro di Friscelli e Manganelli: “Giovanni Roy, il pittore che odiò Siena”. Laiolo, piemontese ma con forti legami con Siena, è scrittore e attore. Volentieri la pubblichiamo nella nostra rassegna stampa.
Negli anni in cui nell’Impero Absburgico Mahler componeva sinfonie in cui l’ego dell’uomo contemporaneo svelava le sue falle mentre lo spirito immortale ambiva a ricomporle tra antichi, immacolati corali, danze popolari, sospesi scenari alpini e visioni trascendentali, in un contrasto non sanato tra favolosi tempi passati ormai consegnati all’eterno e disingannati tempi presenti già assegnati alle angosce del dubbio, giù in Italia, verso il cuore del Mediterraneo e nel cuore stesso d’Italia, vale a dire nella appartata, chiusa e circoscritta Siena, in cui quel contrasto tra presente e passato era stato per sempre risolto con la glorificazione di questo, scese un uomo che proprio a Vienna e in altre capitali della cultura europea e del suo aperto mondo aveva intrapreso la carriera di pittore: Giovanni Roy
Figlio di un pittore italiano affermato e di una russa di nobili origini, Giovanni Vassily Roy nacque ad Heidelberg nel 1866, nello stesso decennio in cui nacquero Gustav Klimt, Gustav Mahler, Richard Strauss e Ferruccio Busoni, altro grande compositore e con ogni probabilità il più grande pianista italiano d’ogni tempo. Giovanni non ebbe evidentemente nel mondo di lingua tedesca la stessa fortuna professionale che sarebbe toccata proprio a Busoni: infatti dall’ambiente cosmopolita europeo discese verso il 1910 nella piccola Siena, per ragioni che sono tuttora avvolte dal mistero; ma questa circostanza del tutto peculiare fa ragionevolmente pensare a dei dissesti nella sua carriera, che giustificherebbero tale suo ripiegamento verso la provincia italiana.
LAVORARE IN MANICOMIO
Il filmato realizzato da Silvia Folchi, Antonio Bartoli e Maria Luisa Valacchi con la supervisione di Francesca Vannozzi è stato presentato lo scorso 6 dicembre nell’evento finale per la celebrazione del bicentenario della fondazione del […]
I lavori al quartiere Conolly
In maniera discreta, senza alcun annuncio roboante (a volte, infatti, gli annunci sarebbe meglio darli … dopo), sono iniziati da circa un mese i lavori di ripristino delle coperture per il quartiere Conolly.
Probabilmente nessuno, eccetto coloro che abitano e lavorano lì vicino, se n’è accorto data la posizione defilata dell’immobile, a mezza costa della collina dei Servi, là dove l’architetto Azzurri lo volle, seguendo le indicazioni dei direttori Livi e Palmerini, perché i malati “clamorosi” disturbassero meno la città, a quei tempi ma forse anche adesso, lontana.
e nel resto del mondo? (2a puntata)
Ed ecco arrivare la seconda puntata della storia del Conolly, ricca di varie considerazioni e paragoni con il resto del mondo, di come alcuni panopticon sono finiti “male” e altre storie.
primi passi (1a puntata)
La nostra è una storia ormai “antica”. In questa sezione si descrivono i primi passi fatti per salvare il Conolly, datati anno 2000. Poi si fa una prima carrellata di edifici costruiti secondo la metodologia […]
Ancora un’occasione per salvare il conolly
Il candidato Sindaco Fabio Pacciani ha inserito nel suo programma elettorale il recupero del quartiere Conolly e credo, salvo smentite, che sia stato l’unico a citare questo progetto per Siena. Non è una manovra elettorale, […]